Abbiamo sempre sostenuto che i paesi di Cuore Basilicata fossero luoghi “da favola”, ma c’è chi ci ha presi in parola trasformandoli in cartoline dallo stile Disney per racchiudere in un’immagine simpatica e che cattura l’attenzione le caratteristiche principali di vari paesi lucani. Una raccolta di 65 immagini degli scorci più caratteristici, realizzata con il supporto dell’intelligenza artificiale.
Andiamo a conoscere Giovanni Sapienza che ha avuto questa originale idea e a scoprire il lavoro che si cela dietro alla sua realizzazione.
- Giovanni Sapienza, ci dica qualcosa di lei, del suo percorso professionale.
«Ho una Laurea in Scienze Politiche Internazionali e specializzazioni post laurea in Direzione Aziendale e Management del Turismo. Nasco organizzatore di eventi nazionali e internazionali, 13 dei quali organizzati sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Per promuovere i piccoli borghi ho organizzato raduni nazionali di camper, ricevendo un premio quale “miglior accoglienza dell’anno in un piccolo borgo”, e diverse manifestazioni, di cui una ha ricevuto la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica “per la valenza sociale, di promozione territoriale e turistica”. Dopo altre esperienze lavorative torno alle mie specializzazioni e alle mie passioni con ancora più energia.»
- Da dove nasce l’idea e in cosa consiste il progetto “BasilicatA FavolosA”?
«Il trend del momento della viralità delle immagini fantasy di località turistiche e non meritava di essere cavalcato in maniera costruttiva al fine di esaltare delle caratteristiche culturali e delle tipicità locali della Basilicata. Il primo obiettivo di “BasilicatA FavolosA” è dare la dimostrazione concreta che l’AI, diretta dall’intelligenza umana e con un piano operativo studiato, può rappresentare un potente aiuto per promuovere il territorio. E questo obiettivo ognuno potrà giudicare se sia stato raggiunto, in che misura e con quale velocità. Ora è necessario aprire una riflessione sull’AI in generale e in particolare sull’impatto che sta avendo e avrà nel settore turistico.»
- Come avviene la realizzazione delle immagini attraverso l’AI e in che modo ha cercato poi di rendere le diverse peculiarità dei paesi rappresentati?
«Al contrario di quanto si possa pensare, per avere dall’AI il risultato desiderato, bisogna dare dei comandi ben strutturati e azzerare tutto e ricominciare da capo fino a quando non si raggiunge quanto desiderato. I software funzionano tutti più o meno allo stesso modo: bisogna scrivere dettagliatamente quello che si desidera, l’immagine che si ha in mente, e il risultato sarà mostrato a video. Il problema è quanto si vuole essere precisi o quanto ci si accontenti o meno della prima immagine. L’operazione “BasilicatA FavolosA” ha mirato ad esaltare le tipicità territoriali (prodotti tipici e cultura) e in quasi tutti i casi, grazie a un lungo lavoro, è riuscita a riprodurre anche morfologicamente ampi tratti di territorio. Certo, ci sono alcune immagini più lontane dalla realtà, e per questo in alcuni casi si è aperto un bellissimo confronto costruttivo che vede amministratori o semplici cittadini dare preziosi suggerimenti per migliorare le immagini di alcune località.»
- Al di là della risonanza mediatica, ci sono stati numerosi apprezzamenti e altrettanti critiche a questo lavoro; come vive e gestisce queste interazioni?
«Questo è l’aspetto più emozionante di tutta la vicenda. I tantissimi apprezzamenti di amministratori e cittadini ripagano di un lavoro ideato, studiato a fondo, realizzato e reso virale, ma ancor di più aprono la mente tante riflessioni critiche, in tanti casi ampiamente costruttive e mosse dall’amore per la propria terra. Se avessimo voluto trasformare delle fotografie in cartoon, sarebbero bastate poche ore di lavoro per concludere tutti i comuni della Basilicata applicando semplicemente un filtro alle immagini. Così, con un clic. Queste immagini servono ad ancorare lo stato d’animo alle più radicate emozioni positive umane, quelle legate all’innocenza della fanciullezza, alla spensieratezza, all’ancestrale dimensione onirica. Per questo funzionano oggi attraverso le ricostruzioni dell’AI, hanno funzionato ieri attraverso favole, cartoni animati e fumetti, e funzioneranno domani e sempre.
Tra i tanti commenti sono presenti anche diverse critiche: prendo con estrema serietà e sottolineo quelle con un’intenzione costruttiva. Osservare che un particolare non rispecchia esattamente la realtà fa sorridere, perché il fantasy è il mondo dei sogni, immaginario, idealizzato, il mondo di una realtà/finzione che vede papere che nuotano nei dollari, topolini con scarpe e vestiti e cani che parlano. In diversi casi ho avviato delle fattive interlocuzioni con chi segnala qualche incongruenza o mancanza che va corretta, e in un caso l’immagine è nata dopo ore di lavoro e confronto a distanza con un giovane di un comune non incluso in questa prima tranche di immagini. Questi sono i lucani che fanno bene alla Basilicata. C’è tanto amore per questa terra, basta cercare il meglio all’interno delle comunità. »
- Qual è l’obiettivo finale e quali sono i risultati attesi?
«L’obiettivo finale vero e proprio non esiste, perché “BasilicatA FavolosA” è stata ideata come un punto di partenza. Nei piccoli centri la comunità deve divenire protagonista dei processi decisionali e dell’attuazione di programmi di sviluppo per la creazione di una reale economia circolare. Se delle semplici immagini possono suscitare clamore e far partecipare tanti ad un dibattito sulla promozione, immaginiamo quale effetto possa avere sui territori una tale energia incanalata verso dei programmi di sviluppo in cui il confronto, le proposte e le idee non restino confinate nelle stanze dei bottoni, ma aprano alle comunità nel loro complesso.»
- Questo progetto segna dunque l’inizio di un percorso futuro?
«L’idea vincente può risiedere nella mente di chiunque e può essere stimolata da un evento qualsiasi. Per far venire fuori le idee e accendere l’entusiasmo, reale motore di qualunque realizzazione, è necessario un percorso con un fine concreto e una continua interazione tra pari. Nei piccoli borghi, in termini di promozione territoriale, solo una comunità resa protagonista può essere motivata a costruire qualcosa di positivo per sé stessa e contrastare lo spopolamento. Se “BasilicatA FavolosA” contribuirà nel suo piccolo a smuovere qualcosa è solo grazie alle migliori energie delle comunità dei nostri territori.»