Prosegue il nostro viaggio nei territori di Cuore Basilicata, oggi tocca a Marsico Nuovo, che andiamo a conoscere meglio insieme al prezioso aiuto degli amici di Marsicuore. Porta d’ingresso della Val D’Agri, è stato insignito di recente con il titolo di città, poiché si distingue per importanza storica e artistica. Tre colli – Civita, Portello e Casale – e una grande storia tutta da scoprire!
Partiamo subito dalla collina più alta e più antica di Marsico Nuovo, quella della Civita, dove non possiamo non parlare della Chiesa di San Michele Arcangelo, la prima vera Cattedrale della città. In stile romanico, con tre navate, affrescata con dipinti risalenti al XII-XIII secolo che rappresentano il battesimo di Cristo. A partire dal 2006, inoltre, la Chiesa di San Michele ospita il Museo di Arte Sacra ed è possibile ammirare diverse pregevoli opere d’arte, tra cui spicca su tutti “L’ultima cena” di Girolamo Todisco, un affresco meno famoso dell’omonimo di Leonardo, ma con caratteristiche altrettanto uniche. Risalente al XVI secolo, è stata ritrovata negli anni ’80 nel Convento di San Francesco, nascosta da una catasta di legna. L’affresco rimanda immediatamente a caratteristiche identitarie lucane, sia nelle fattezze dei personaggi che nei cibi raffigurati. La tavola è infatti imbandita con caciocavallo, pane, selvaggina e uova, a richiamare la tradizione locale.
Proseguendo possiamo trovare la Chiesa di San Gianuario, patrono della città, con una storia particolare. Qui fu collocato proprio il corpo del Santo, vescovo di Cartagine, martirizzato nel III secolo. Il ritrovamento delle sue reliquie avvenne in maniera singolare, grazie al sogno di Susanna, una donna marsicana, che indicò a Grimaldo (Vescovo di Marsico Nuovo) il luogo di sepoltura del Santo. Non vi è prova della data esatta della costruzione dell’edificio religioso, ma alla traslazione del corpo del santo, avvenuta nell’anno 853, ad accogliere le spoglie sarebbe stata proprio questa chiesa. Il portone della Chiesa di San Gianuario, con le sue colonne intarsiate, è un’opera maestosa che racconta la storia del Santo unita alla fede popolare, mentre all’interno si trovano tele del XVII e XVIII raffiguranti l’Ultima Cena, Santa Caterina e Santo Stefano. Gli importanti abiti antichi dei cardinali sono un ricordo dei giorni in cui il potere e la fede camminavano a braccetto. Sono inoltre presenti i manoscritti che contengono musiche e canti sacri che rimandano ancora una volta alle melodie che hanno riempito le chiese di Marsico Nuovo con canti celestiali in altri tempi, sin dal principio.
Passando invece alla collina mediana, Portello, ciò che cattura subito lo sguardo è il palazzo dei principi di Marsico, considerato uno degli esempi migliori dell’architettura rinascimentale lucana: Palazzo Pignatelli. Dalla sua imponente facciata con ben 20 finestre disposte su tre piani, ci si immette attraverso il portale di accesso nell’ingresso a volta, affrescato con lo stemma principesco dei Pignatelli. Sulla destra del cortile interno, è posizionato un pozzo rinascimentale, che riporta la data di costruzione del palazzo: 1572! Sulla sinistra del cortile, invece, due ordini di arcate nascondono uno scalone in pietra che porta ai piani superiori. Dopo numerose diatribe e lunghe vicende storiche, oggi è la sede del Comune.
Luogo di memoria ultrasecolare, ancorato però saldamente al presente, è la Farmacia Corleto. L’idea che la Farmacia diventasse un museo è stata da sempre presente, ma è stata solo recentemente realizzata; dal 6 agosto 2023 è infatti possibile visitare tutti i giorni questo particolare museo! La farmacia, nel suo utilizzo tradizionale, fu aperta al pubblico per la prima volta nel 1912 e poi chiusa nel 1968 dopo la morte del titolare. Tutto è stato conservato con cura, scrupolosamente custodito, per poter vivere un vero e proprio viaggio nella memoria in maniera concreta, toccando veramente con mano oggi, i segni tangibili di un tempo ormai passato. Tra i tanti oggetti è possibile ammirare le ricette autografe, gli appunti del titolare, le etichette originali dei barattoli, il bilancino del farmacista, i manuali e la borsa da medico dell’epoca. Anche l’insegna esterna è quella del passato cosicché, anche dall’esterno, si abbia subito l’impressione di trovarsi in un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato
Sulla collina più a sud, Casale, va certamente menzionata la “casa” del Parco dell’appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, all’interno dello storico Palazzo Manzoni, ex convento delle Benedettine. Dalla sua terrazza si gode di uno splendido panorama sulla Valle, una cartolina speciale da conservare vivida nella memoria.
Una tappa molto rilevante invece sul piano delle tradizioni e degli usi del passato, è l’Antico Lavatoio San Giovanni, una fontana di pietra che si trova nella zona da cui prende il nome, ai piedi del paese. Fu il principale lavatoio pubblico e fino ai primi anni ’60 veniva utilizzata in particolare per lavare gli intestini del maiale, i panni dei neonati, le lenzuola e il corredo delle spose, come voleva la tradizione.
Un’esperienza particolare, divertente e fuori dagli schemi, è passare dalla Big Bench…ma che cos’è? Le Big Bench Sono letteralmente delle grandi panchine, come indica il nome, così fuori misura che vi sembrerà di tornare bambini e di guardare tutto ciò che vi circonda da un’altra prospettiva! Nascono nel 2010 con un successo immediato! Le panchine sono diventate una grande attrazione turistica: su tutto il territorio nazionale se ne contano già 354! La prima in tutta la Val d’Agri è stata inaugurata proprio a Marsico Nuovo, in località Pergola. È stata strategicamente collocata in un luogo circondato dal verde, che permette di godere di un panorama mozzafiato. Se ciò non bastasse a convincervi, c’è da aggiungere che è possibile collezionare il ricordo della visita con il passaporto da “panchinista”!
Se amate l’avventura, la geologia e le emozioni forti, con i suoi quasi 2 Km di sviluppo detiene il primato di grotta più lunga della Basilicata la Grotta di Castel di Lepre. Assolutamente da non perdere! Sin dalla sua scoperta, avvenuta nel 1968, viene frequentata da speleologi provenienti da tutta d’Italia e utilizzata come cavità adatta ai corsi di introduzione alla speleologia. L’atmosfera è fiabesca e, con suoi salti d’acqua, un fiume sotterraneo, un piccolo lago e una cascata, offre uno scenario di rara bellezza, unico nel suo genere! Il sito, pur essendo aperto al pubblico, richiede l’esperienza e l’accompagnamento di speleologi specializzati.
Marsico Nuovo ha poi quello che definiremmo un vero e proprio monumento naturale, che può vantare ben 490 anni! È il castagno secolare di Camporotondo, che svetta rigoglioso a ridosso della strada, consentendo così a tutti i viaggiatori di raggiungerlo facilmente. Ha una circonferenza di 7,5 metri e un’altezza di circa 20 metri. I suoi rami formano una trama intricata e sinuosa, per ricadere poi verso il basso sfiorando il suolo, e il suo tronco presenta una cavità che può comodamente ospitare un paio di persone!
Questo è solo un piccolo assaggio di quello che possiamo trovare, perché tra natura, avventura, storia, arte e cultura, a Marsico Nuovo ce n’è davvero per tutti i gusti!
Vi aspettiamo per poter vivere tutto questo di persona!
Fonte immagini: Marsicuore
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