Quest’oggi ci spostiamo a Moliterno, che andiamo a conoscere ancor di più e in alcune peculiarità forse ancora poco note, grazie alla preziosa collaborazione degli amici di Turismo Moliterno.
Se diciamo Moliterno diciamo “città della cultura”, cultura che si respira nel suo centro storico, nelle sue chiese e nei suoi musei. A Moliterno è presente una realtà culturale importante e unica nel suo genere, quella del sistema museale MAM (Musei Aiello Moliterno), che da ben quattordici anni è ormai stabile sul territorio, sviluppandosi in un progetto tutt’ora in espansione. Si tratta di una rete che conta ad oggi ben otto scrigni distribuiti sul territorio, con identità ben distinte tra loro, seppur uniti in un unico percorso concettuale.
Tutto è iniziato con una casa-museo intitolata alla memoria di Domenico Aiello, che oggi ospita il Museo Michele Tedesco e dell’Ottocento Lucano, il cui protagonista è l’omonimo pittore moliternese, considerato uno tra i più importanti artisti della sua epoca. Punto focale e maestoso del sistema museale è rappresentato certamente dal Museo del Paesaggio, ubicato nel Palazzo Aiello 1786, con i suoi quattro piani di meravigliosi scorci resi con tecniche diverse, che ritraggono prevalentemente i paesaggi della Costiera Amalfitana. Il Museo di Arte Contemporanea, invece, con piastrelle in cotto e soffitti in legno, ospita particolari opere contemporanee e sculture di artisti internazionali, nazionali, ma soprattutto locali, fra cui vanno sicuramente menzionati Cerone e Dalisi. Troviamo poi la Biblioteca Lucana Angela Aiello, con le sue raccolte di libri, mappe e stampe sulla Basilicata dal Seicento fino ai giorni nostri. Palazzo Aiello 1825 è sede invece di ben due realtà museali: il Museo della Ceramica, in cui hanno particolare rilevanza le ceramiche di Vietri, e il Museo del Novecento Lucano, che accoglie grandi nomi dell’arte locale. Il Museo di Arte Moderna va ad arricchire l’offerta artistico-culturale del paese con oggetti di design, opere della Corrente Novecento e grafiche di Picasso e Matisse, mentre l’ultimo arrivato è Palazzo Santacroce, uno spazio destinato alle esposizioni temporanee, inaugurato ad ottobre 2023.
Il fulcro intorno al quale anticamente è sorto il primo insediamento che avrebbe poi costituito il borgo di Moliterno con i suoi imponenti palazzi nobiliari, è il Castello Medievale, dall’alto della sua posizione veglia sull’intero paese e sulla Val d’Agri. Con la sua torre merlata, secondo alcune ipotesi di epoca Longobarda, che è possibile visitare passando da una scala a chiocciola, si può salire di 25 metri e arrivare fino in cima per godere di una vista panoramica a 360 gradi sulla valle sottostante e sul borgo stesso; sicuramente un’esperienza senza eguali!
A pochi passi dal Castello Medievale si trova poi la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta. L’impatto visivo lascia senza fiato, notevole e sorprendente sia per le dimensioni, sia per l’accostamento di colori contrastanti alternati in un deciso chiaroscuro. Entrando, però, l’atmosfera cambia completamente; si viene colpiti dalla luminosità dell’interno, dove il bianco e l’oro diventano i colori predominanti, per poi posare lo sguardo sulla navata centrale e la cupola, per apprezzarne la maestosità. La Chiesa Madre risale al XIII secolo, quando l’antica chiesa parrocchiale divenne troppo piccola, dato il notevole aumento della popolazione del borgo. Al suo interno si possono trovare opere di particolare pregio che meritano di essere menzionate, come la tela dell’Ultima Cena attribuita al Ferri (XVII sec), e una tavola cinquecentesca che raffigura San Pietro, ad opera di Simone da Firenze.
Moliterno ha la peculiarità di aver ospitato due ordini religiosi, quello dei Domenicani, che qui costruirono, già intorno al 1500 una cappella dedicata alla Madonna del Rosario, con un convento annesso ad essa, e quello dei Francescani, il cui convento era invece annesso alla Chiesa di Santa Croce e che oggi è la sede del Municipio dopo essere diventato palazzo nobiliare. La Chiesa del Rosario nella sua forma attuale è frutto di un ampliamento della chiesa preesistente, si può far risalire intorno al 1600. Certamente meno imponente e maestosa della Chiesa Madre, ma non per questo meno ricca di fascino, con dipinti, pale e volte affrescate e un pregiato coro ligneo. Ciò che rende ancora più speciale questa antica chiesa, è l’organo a canne dorate, ricco di decorazioni e ancora perfettamente funzionante.
Ma Moliterno, oltre che arte e cultura, è soprattutto territorio e natura! Non possiamo non partire dall’Oasi Bosco Faggeto, con la maestosità dei suoi alberi, prevalentemente faggi d’altissimo fusto chiamati “grandi faggi”, un luogo fiabesco in cui immergersi tra i fitti rami per rientrare in contatto diretto con la natura, ricco di tesori della biodiversità, tra cui le meravigliose orchidee spontanee, di numerose varietà, una più bella dell’altra! Altro luogo verde del paese è senz’altro la Pineta San Francesco, luogo suggestivo che permette di fare passeggiate adatte a tutta la famiglia, con un percorso (in parte asfaltato e successivamente sterrato) sia pedonale che ciclabile! Ad arricchire e valorizzare il percorso oggi troviamo anche un’area attrezzata per il fitness all’aperto attorno alla quale è stata completata una pista per i podisti.
Ci sono luoghi poi, che raccontano storie antiche e genuine, come l’antico lavatoio di Arsieni. Qui l’acqua sorgente scorre ancora come una volta, fresca e cristallina, anche se si è perso l’uso di ritrovarsi insieme a lavare il bucato chiacchierando, come invece si era soliti fare in passato. Sito di grande interesse storico-culturale non solo per la presenza del lavatoio in pietra, ma anche della cappella seicentesca, dedicata alla Madonna di Arsieni, celebrata il 21 novembre. Circondata da orti e frutteti, si pensa che precedentemente si trattasse di un antico luogo di culto pagano, su cui è sorto nel 1583 l’edificio attuale. Questa piccola ma affascinante chiesetta presenta un suggestivo affresco raffigurante la Madonna con il Bambino benedicente del pittore locale Evangelista De Pirro. Da qui è possibile percorrere un antico sentiero, ormai poco conosciuto ma dal valore storico importante, che oltrepassa il ponte sul torrente Sciaura, fino alla Chiesa rurale di Santa Maria del Rito, che si trova in una contrada più esterna, ben lontana dal centro abitato. Quest’ultimo serviva in passato da collegamento fra il paese e le campagne e costituiva così la principale via di comunicazione. Facendo molta attenzione s’intravede ancora il selciato originario! Era il sentiero che donne del passato percorrevano per poter andare a lavare i panni non solo propri, ma anche altrui, per conto dei ricchi signori del paese che potevano permetterselo: per questo motivo questo percorso è chiamato anche “ il sentiero delle lavandaie”.
Restando nel tema dell’acqua, possiamo dire senza dubbio che nel territorio di Moliterno vi è un’abbondanza di sorgenti, di torrenti e di fiumi, che spesso nei loro percorsi vanno a formare piccole e caratteristiche cascate inserite in una cornice naturalistica rigogliosa. Da menzionare a questo proposito sono la cascata Rimintiello, nell’omonima contrada, e la sorgente Fabbricata. Si tratta di luoghi ancora poco visitati, conosciuti principalmente solo dagli abitanti, ma che costituiscono certamente dei punti di interesse per itinerari turistici alternativi, all’insegna del contatto con la natura più autentica e primordiale.
Per gli amanti della storia e delle escursioni, il sito di Murgia S. Angelo è il posto adatto! Con una breve escursione a nord dell’abitato di Moliterno, che delimita la piana di S. Nicola, si arriva ad un anfratto roccioso che sembra risalga all’Età del Bronzo: rappresenta uno dei primi insediamenti preistorici della Val d’Agri, databile tra XV e XIV sec a.C. Molti sono stati i materiali ritrovati in questo luogo, tra cui spiccano certamente fra tutti le ceramiche legate alla lavorazione del latte, segno che, già migliaia di anni fa, qui si produceva il formaggio! È stato dichiarato dalla Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale della Basilicata, sito di interesse culturale particolarmente importante di tipo archeologico, che riconosce così un ulteriore passo nell’ambito della tutela e promozione del territorio.
Moliterno, custode della storia del passato, guarda anche al futuro e punta a preservare l’ambiente con piccoli accorgimenti, come l’istallazione di due colonnine di ricarica per le auto elettriche, dell’eco-compattatore “mangiaplastica” per la raccolta differenziata di bottiglie in PET ai fini di ridurne il volume e favorirne così il riciclo, e della casetta dell’acqua che riduce in modo notevole il consumo di plastica.
La fama del paese viene tuttavia preceduta da quella del suo prodotto principe, conosciuto in tutto il mondo: il Canestrato di Moliterno IGP, il cui nome deriva dai canestri di giunco in cui viene riposta la cagliata. Nessuna visita può dirsi completa senza averlo assaggiato! Un’ottima occasione per poterlo fare è nelle “Notti del Canestrato” il 9 e 10 agosto!
Fonte Immagini: Turismo Moliterno
Non perdere gli altri approfondimenti!