Questa parte del territorio della Basilicata, ricca di acque e boschi incontaminati, è l’habitat in cui albergano e prosperano numerose specie di funghi commestibili. Molti infatti sono gli appassionati cercatori che scelgono ogni anno quest’area per scovare i migliori funghi e inoltrarsi nei meravigliosi paesaggi che la natura locale ha da offrire.
Varietà di funghi più comuni
Tra i più ricercati troviamo innanzitutto il Boletus edulis, conosciuto comunemente come porcino e molto apprezzato per il particolare profumo e sapore. Nei luoghi più secchi e ben soleggiati non è difficile imbattersi nell’ovolo buono o Amanita caesarea, da utilizzare in gustose insalate. Non meno apprezzati sono l’Armillaria mellea o chiodino, il Cantharellus cibarius detto gallinaccio, poi ancora il Pleurotus eryngii o cardoncello, il Cyclocybe aegerita meglio conosciuto come pioppino.
Cenni storici
Nell’antica Grecia il fungo era un simbolo divino: secondo la leggenda l’eroe Perseo, dopo un lungo e faticoso viaggio, poté dissetarsi soltanto grazie a dell’acqua raccolta all’interno del cappello di un fungo., e nel luogo esatto del ritrovamento decise di fondare una nuova città che chiamò Micene.
La raccolta
La raccolta di funghi è un’attività a cui bisogna prestare particolare attenzione e molta prudenza al fine di evitare di confondere specie non commestibili o potenzialmente mortali.
In Basilicata la raccolta è consentita a chiunque sia in possesso dell’apposito tesserino e che abbia un’età non inferiore ai 14 anni. ll tesserino può essere: personale, turistico, speciale, o a scopi scientifici.