La Villa Romana di Barricelle, frazione di Marsicovetere immersa nel verde, è stata inserita nel programma delle Giornate FAI di Primavera previste per il week end del 15 e 16 maggio prossimo, organizzate ogni anno dal Fondo Ambiente Italiano. Si tratta di un’iniziativa nazionale ideata dalla Fondazione nel 1993, anno della prima edizione, con la finalità precipua di valorizzare lo straordinario patrimonio culturale disseminato in tutte le regioni d’Italia, con una particolare attenzione per i siti meno noti e meno visitati dagli appassionati di viaggi culturali.
L’intera Valle dell’Agri è interessata da beni archeologici di estremo pregio, gravitanti attorno alla città romana di Grumentum, sede di un museo nazionale e di un parco archeologico gestiti dal Ministero della Cultura. Tra i siti sparsi nel territorio, un ruolo di spicco era ricoperto dalla Villa Romana rinvenuta in località Barricelle, che in una fase appartenne alla ricca famiglia lucana dei Bruttii Praesentes, a cui apparteneva la moglie dell’imperatore Commodo, Bruttia Crispina. A partire dal marzo del 2006, la Soprintendenza di Basilicata, durante attività di archeologia preventiva ai lavori ENI di posa in opera di condotte di collegamento con i pozzi petroliferi del Centro Oli di Viggiano, scoprì il sito archeologico. I lavori di scavo stratigrafico – che si sono susseguiti fino al 2017 – hanno portato alla luce un impianto le cui fasi principali si datano tra il I e il III secolo d.C. Si tratta di una villa rustica la cui tipologia è assimilabile al tipo delle abitazioni di campagna appartenenti alle famiglie aristocratiche, edificate per controllare e gestire le vaste proprietà fondiarie, con una duplice funzione, residenziale e produttiva. Le numerose tegole con bollo rinvenute attestano che uno dei proprietari del latifondo fu Caius Bruttius Praesens. A causa di un grave terremoto verificatosi all’inizio del II sec. d.C. l’edificio venne completamente raso al suolo e ricostruito in una struttura architettonica più grande e più ricca, quando la nipote di Caius, Bruttia Crispina, venne prese in sposa dall’imperatore romano Commodo. Molto probabilmente la Villa divenne di proprietà imperiale e fu gestita da un liberto, Moderatus. Ancora oggi è ben identificabile l’antico impianto articolato in due corpi di fabbrica separati da un ampio cortile (peristilio). A destra si collocano gli alloggi servili, le stalle e un torcularium (impianto oleario); a sinistra, il vestibulum (ingresso), il grande atrio quadrato centrale e, intorno a questo, i cubicula (camere da letto), i triclinia (sale da pranzo), un impianto vinario (con torchio, lacus/vasca di decantazione per il mosto e dolia/contenitori per conservare il vino), un impianto oleario (con lacus/vasca con pozzetto di decantazione e scalette laterali) e un impianto di lavaggio della lana.
Di notevole interesse sono i reperti rinvenuti, molti dei quali a testimonianza della vita rustica della Villa, tra cui utensili per la tessitura, gioielli, monete. La Villa venne abbandonata con la fine del matrimonio imperiale ed il conseguente esilio nell’isola di Capri dell’imperatrice, Bruttia Crispina, con l’accusa di adulterio. Il sito fu frequentato di nuovo tra il IV e VII sec. d.C. secondo nuove modalità insediative, e quindi definitivamente abbandonato.
“Con la mia Amministrazione intendiamo – ha dichiarato il sindaco, Marco Zipparri – puntare sulla cultura e sul turismo quali asset di sviluppo non solo per il comune di Marsicovetere, bensì per l’intera Val d’Agri”. La Val d’ Agri è un’area ricca di beni storici, culturali e archeologici, oltre che di risorse paesaggistiche e naturalistiche di grande importanza. “Dobbiamo puntare su di esse per costruire forme di sviluppo sostenibili, a sostegno del tessuto commerciale – ha riferito il primo cittadino – già esistente e per stimolare nuove attività imprenditoriali. Essere protagonisti di eventi nazionali, come le Giornate FAI di Primavera, è fondamentale per promuovere il nostro patrimonio archeologico e stimolare le visite da parte del target interessato alla cultura”. “Voglio ringraziare la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, che ha favorevolmente accolto e patrocinato – ha aggiunto il primo cittadino – la realizzazione dell’evento, e l’ingegner Antonio Votta e l’archeologa Raffaella Milano per l’impegno profuso a favore della candidatura al FAI della Villa Romana di Barricelle e dell’organizzazione dell’iniziativa”.
Tutti i dettagli delle Giornate Fai di Primavera si possono consultare sul sito del Fondo Ambiente Italiano al seguente link: www.fondoambiente.it