Il nostro viaggio nella val d’Agri diventa oggi un viaggio nel tempo! Una storia millenaria, infatti, circonda Grumento Nova, ricca di stratificazioni storiche, nota con il nome di Grumentum fino alla sua distruzione avvenuta per mano dei Saraceni nel IX secolo d. C. Gli abitanti in fuga si dispersero nei piccoli insediamenti dei paesi limitrofi fondando, sul colle al di sopra dell’antica città romana, Saponara. Questo, infatti, fu il nome ufficiale del paese per quasi mille anni, fino al novembre 1932, quando fu trasformato nell’attuale Grumento Nova.
Il primo nucleo antico si aggregò in altura, intorno al tempio dedicato alla divinità egizia Serapide, ma il sisma del 1857 cancellò purtroppo quasi tutte le testimonianze monumentali del passato, anche se si possono ancora trovare tracce dell’antico nucleo medievale, come la Porta di San Francesco, e i resti dell’imponente castello, eretto nella seconda metà del XI sec dai Conti di Montescaglioso. il Castello Sanseverino, tra i simboli più importanti del comune, edificato nel 1100, è l’antico salone che a fine ‘600 ospitò il ricevimento delle nozze della principessa Aurora Sanseverino, poetessa e mecenate. Il castello subì numerose aggiunte e modifiche ad opera dei feudatari succedutisi nel tempo. Durante il XVII secolo, ad esempio, la struttura comprendeva ben dodici appartamenti e un teatro, dislocati su una struttura di quattro piani. Dell’antico palazzo sopravvive ad oggi, oltre a ruderi sparsi, una parte delle scuderie sulla cui facciata s’intravede lo stemma dei Sanseverino.
Senza spostarci di molto, possiamo subito trovare il Giardino Botanico. Organizzato su più livelli a terrazzamenti e interamente percorribile a piedi. È un naturale percorso sensoriale e riserva della biodiversità locale grazie alla presenza di piante officinali e ornamentali, di cui alcune coltivate e altre a crescita spontanea. I visitatori possono effettuare visite guidate, laboratori didattici ed esperienziali studiati ad hoc, anche per i più piccoli!
Grumento Nova, grazie alla sua posizione, gode di diversi affacci panoramici che regalano viste mozzafiato. Le più belle sono sicuramente quelle che si possono ammirare dal Piazzale Aurora Sanseverino, che offre una magnifica veduta sulla Valle, racchiusa dai monti, e che si può apprezzare al meglio in ogni suo dettaglio grazie ad un binocolo panoramico installato sul posto. Il piazzale, o belvedere, si trasforma d’estate anche in un luogo suggestivo in cui prendono vita eventi culturali e musicali.
La fama del paese, chiamato “la piccola Pompei della Basilicata”, lo precede. Questo nomignolo è dovuto ai resti archeologici dell’antica città di Grumentum , ora Parco Archeologico, e al relativo Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri. Il museo racconta la storia di Grumentum e del territorio dell’antica città romana dalle sue origini. Fondata dai Romani divenne uno dei centri più importanti dal III sec. al IX sec. d.C., data della sua distruzione per mano dei Saraceni. Il museo è in un edificio a due piani, che riesce così a suddividere i reperti in due sezioni principali, rispettivamente dedicati all’epoca preromana e a quella romana. Ad accompagnare i visitatori nella visita, troviamo numerosi pannelli didattici che ricostruiscono i principali monumenti della città. Entrando nel parco ci si imbatte invece nel teatro per poi trovare i due templi più importanti, l’Augusteo e il Capitolium. Proseguendo nella visita è possibile riconoscere anche le strutture delle terme repubblicane, delle terme imperiali, della Chiesa di Santa Maria Assunta, e l’anfiteatro ellittico.
A poca distanza dall’Area Archeologica di Grumentum, un percorso lungo il fiume Agri che porta al torrente Sciaura, consente di raggiungere un luogo incontaminato e di suggestiva bellezza, con la presenza dei resti della Chiesa paleocristiana di San Laverio, complesso sacro costruito in onore del primo martire lucano.
Oltre alla storia di un glorioso passato, che vive in ogni aspetto dell’odierna Grumento, anche la fede e la religione sono da sempre una colonna portante della tradizione grumentina. A testimonianza di ciò troviamo il Santuario della Madonna di Monserrato, che risale al 1582 e si trova sul Monte Castello, a circa 6 km dal centro di Grumento Nova. La sua posizione, così dislocata, è dovuta all’occultamento della statua della Madonna dell’Assunta da parte dei cristiani per evitarne la distruzione durante le invasioni saracene. Il culto è ad oggi molto sentito, infatti è considerata la festa più importante di Grumento Nova. Il martedì dopo Pasqua e l’ultima domenica di agosto, la statua della Madonna è portata in processione dal paese al monte e viceversa, accompagnata dai fedeli, dalla banda e dagli alabardieri, per una festa religiosa e civile di grande rilievo.
Anche il Santuario della Madonna del Grumentino è meta di un pellegrinaggio molto sentito dalla comunità, che ha luogo fin dal 1739, anno in cui si racconta che la Madonna, apparsa in sogno a una suora del Monastero di San Giovanni Battista, fece cessare un morbo che affliggeva il paese. Da allora si festeggia la Madonna Salus Infirmorum, “salvezza dei malati”. Le celebrazioni iniziano la mattina con la discesa dal paese e, all’arrivo, si celebra una messa e si tiene ancora oggi una grande fiera sull’impronta delle fiere di bestiame che si svolgevano in passato.
Agli inizi del XII secolo, sul preesistente tempio pagano venne costruita la Chiesa Madre intitolata a Sant’Antonino Martire, frutto di diversi restauri e ricostruzioni nel corso della sua storia. Con una semplice facciata a capanna e all’interno diverse opere di pregio, tra le quali alcuni affreschi del Cinquecento e un dipinto dell’Ultima Cena risalente al XIX sec. La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, invece, fu costruita interamente nel 1860, aggiunta alla cappella preesistente del XV secolo. Anticamente era annessa al palazzo della famiglia Ceramelli, dove il suo più illustre proprietario, lo studioso Carlo Danio, collocò numerosi reperti provenienti dalla città di Grumentum. Un portale in pietra settecentesco porta ad un piccolo cortile, prima di arrivare all’ingresso. All’esterno si presenta con una facciata sobria in pietra; nella parte superiore si possono ammirare la testa in pietra di S. Biagio e una meridiana. Al suo interno un’unica navata. La chiesa, ad oggi restaurata, ospita il Museo Civico Ecclesiastico.
Stretti vicoli e lunghe scalinate permettono di raggiungere chiese e antichi palazzi nobiliari, come il Palazzo Giliberti, nel centro storico del paese, riportato agli antichi splendori dopo un recente restauro. Il complesso ospita oggi la sezione antica della Biblioteca Nazionale “Carlo Danio”, alla quale è stata aggiunta una ricca collezione di opere più moderne, per consentirne la fruizione a tutti. Il luogo è reso ancora più suggestivo da una terrazza con vista sulla Valle e sul lago!
Osservando il territorio di Grumento Nova nella sua estensione, è impossibile non notare la varietà di paesaggi che caratterizzano i suoi luoghi: il fondovalle, le cime montuose, i paesaggi fluviali e l’ambiente lacustre. Per questo motivo è di fondamentale importanza la salvaguardia dell’ambiente, rendendolo un tema rilevante, aumentando la consapevolezza ed educando al rispetto. A tal proposito, menzione speciale all’incantevole Bosco Maglie, sede del centro di educazione ambientale “Bosco dei Cigni”. circondato da maestosi alberi e da una ricca varietà di flora e fauna tutta da scoprire! il sottobosco, si copre di abbondanti fioriture sgargianti in primavera, mentre in autunno i colori virano verso i toni caldi e della terra, regalando scenari sempre nuovi. Il bosco si estende fino ad arrivare alle rive del lago di Pietra del Pertusillo, che condivide con i territori di Montemurro e Spinoso. L’ecosistema che si è andato a creare ha reso il lago una delle zone protette del Parco Nazionale dell’Appenino Lucano Val D’Agri-Lagonegrese, ideale soprattutto per gli amanti del birdwatching data la presenza e la nidificazione di molte specie protette o a rischio di estinzione, tra cui il nibbio reale e il picchio rosso, il gufo e la cicogna.
Grumento Nova è conosciuta e apprezzata anche per la sua tradizione enogastronomica, già i romani producevano vini nella campagna grumentina. Il paese rientra infatti nel territorio di produzione di vini pregiati come il Grottino di Roccanova Igp e il Terre dell’Alta Val d’Agri Doc. Ad accompagnare questi prodotti troviamo miele, frutta, salumi e formaggi, prodotti sempre sul territorio. Per celebrare questa antica tradizione viene organizzata ogni anno, in agosto, la Festa del vino, per onorare la ricchezza enologica dell’area. Durante la festa viene assegnato il premio per il miglior vino dell’annata a produttori non professionisti e vengono organizzate degustazioni tra le vie del paese: un evento imperdibile per appassionati e non!
Fonti Immagini: Comune di Grumento Nova e Basilicata Turistica
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