Prosegue senza sosta il nostro viaggio nel cuore della Basilicata, che oggi ci porta a scoprire Tramutola! Tramutola spicca su un’altura a circa 650 m sul livello del mare e il suo verde territorio è attraversato da diverse sorgenti, facendola rientrare in uno splendido scenario tra imponenti montagne alternate a colline e fertili pianure, ma soprattutto boschi, perlopiù castagneti, in cui potersi piacevolmente perdere in passeggiate ed escursioni. Il patrimonio ambientale del Comune di Tramutola è ricco di boschi e di sentieri, tra cui non possiamo non segnalare la Pineta di Monticello, che ricopre l’altura del monte che si erge proprio davanti al paese. Da non perdere per chi ama le escursioni a piedi o in mountain bike, presenta inoltre alcuni sentieri del circuito FIDAL, consentendole così di ospitare competizioni sportive di natura podistica. Imperdibile e ineguagliabile il panorama dell’intera Valle una volta raggiunta la vetta!
Si ritiene che il nome “Tramutola” derivi dalla sua posizione: sappiamo infatti che si trova in un luogo che in passato costituiva il punto obbligato di passaggio (“trames” dal latino “via trasversale, scorciatoia”) che permetteva la lo scambio di merci e le comunicazioni tra le popolazioni delle valli di Diano e del Tanagro con quelle della Val d’Agri. La nascita di Tramutola viene indicata nell’anno 1144, da sempre legata a doppio filo al mondo del clero; basti pensare che attorno al 1850, su una popolazione di circa 4250 persone, si potevano contare ben 25 preti! Proprio in questo periodo i tramutolesi assistono ad un fatto miracoloso: la statua della Madonna del Rosario portata in processione il 17 maggio 1853, pone fine alla persistente siccità. Fu così che, a partire da quell’anno, ogni 17 di maggio viene festeggiata la “Madonna dei Miracoli” a cui l’intera popolazione è particolarmente devota.
Questa bellissima e venerata statua lignea della fine del XVII secolo, viene oggi custodita all’interno della Chiesa Madre della SS. Trinità. La Chiesa ad oggi non conserva nulla dell’originario impianto romanico, purtroppo, ma possiamo ammirare i restauri avvenuti nel 1505, quando fu aggiunto anche il portale in pietra. L’interno è a tre navate con ricche decorazioni di stile barocco. Da ammirare certamente il crocifisso ligneo della prima metà dell’Ottocento, le tele ad olio del XVIII secolo nella navata destra, mentre nella cappella domina il polittico di Antonio Stabile, datato 1569, raffigurante la Deposizione con Sant’Agostino e San Giovanni Battista.
Di fronte alla chiesa della Trinità si trova la Chiesa del Rosario col suo imponente rosone marmoreo del 1577. L’interno è a navata unica, con un altare di legno del 1671 e ricche decorazioni barocche, tra cui si conserva un importante polittico dorato che si eleva sino al soffitto, formato da 15 formelle intagliate al suo interno che illustrano i misteri del Rosario. Al centro si apre una nicchia dove viene conservata la statua lignea della Madonna del Rosario con il Bambino in braccio. Nella Chiesa si conservava in precedenza anche l’altra statua nominata in precedenza, argentata, dipinta con diversi colori e con il diadema; sicuramente più maneggevole di quella collocata nella nicchia, per questo veniva preferita nelle processioni ed esposta ogni domenica nella Chiesa Madre.
Piccola ma caratteristica è invece la chiesa della Madonna di Loreto, nata come cappella gentilizia verso la metà del XV secolo, inserita tra due edifici privati. Nella sua unica navata pentagonale possiamo osservare tre affreschi ben conservati che rappresentano S.Caterina, S.Lucia e la Madonna del Latte. I dipinti murali della piccola Chiesa sono nuovamente fruibili dal 2010 grazie al restauro a cura della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici.
Da menzionare è anche la Cappella del Rosariello, attualmente detta di Chiesa di Santa Lucia per la tradizione di aprirla al pubblico il 13 dicembre. La facciata principale presenta un portale lavorato in pietra grigia, sormontato dalla scritta che ne ricorda i restauri del 1724. Proprio in questa occasione, la cappella fu dotata di un quadro a olio raffigurante la Madonna del Rosario con ai piedi S.Domenico, S.Caterina, S.Lucia e S.Appollonia, posto di fronte all’entrata, mentre sull’altare si trova la settecentesca statua lignea della Madonna del Soccorso.
Si fanno certamente notare anche le numerose case nobiliari, come il Palazzo Terzella e il Palazzo Rautiis, insieme a molti altri, tutti forniti di antichi ed imponenti portali. Palazzo Rautiis, è un edificio del XIX secolo appartenuto ad una famiglia d’origine spagnola, sorto come casino di campagna, dall’imponente sagoma e con due torrette laterali e robuste mura in pietra. Il senso di simmetria e di eleganza pervade tutto l’edificio! La concezione originaria era infatti improntata all’eleganza nel senso più puro del termine, che si può infatti ritrovare in ogni dettaglio della sua costruzione, come nella linea elaborata dei balconi in ferro battuto, nel paramento raffinato, o nel fregio che incide l’arco del portale d’ingresso. Di epoca poco precedente abbiamo invece Palazzo Terzella, un palazzo gentilizio risalente al XVII secolo appartenuto alla nobile famiglia da cui prende il nome. Situato nel centro storico, presenta una facciata decorata in stile ottocentesco e si sviluppa su quattro livelli. È presente, inoltre, un elegante cortile interno scoperto da cui una scalinata in pietra porta ai piani superiori.
Poco distante da qui, si può ancora toccare con mano e veder rivivere la memoria e la tradizione del paese, con l’Antico Lavatoio “Ngap l’acqua”, un caratteristico lavatoio del XVII secolo utilizzato ancora oggi dalle donne anziane per lavare il bucato. La stessa acqua alimentava un tempo anche l’adiacente mulino ormai in disuso e, sul lato destro dell’edificio, è possibile scorgere una fontana in pietra del 1800 con quattro cannelle. Questo luogo così identitario e carico di importanza storica e culturale, è stato anche scelto come set di una delle scene di “Basilicata cost to cost” di Rocco Papaleo.
A pochi chilometri dal centro abitato, seguendo il filone che lega Tramutola all’acqua, troviamo la sorgente Caolo, immersa in una vasta area verde che può vantare un ricco patrimonio sia faunistico che vegetale. L’acqua qui sgorga abbondante, ciò fa sì che la sorgente abbia il primato in tutto il comprensorio della Val d’Agri, con una portata di circa 900 litri di acqua al secondo, oltre ad avere la particolarità di essere alimentata da due bacini posti a quote diverse, collegati da inghiottitoi e percorsi di origine carsica.
Incastonata nella roccia è possibile poi notare la presenza di una centrale idroelettrica risalente al 1924 e tutt’oggi in pieno funzionamento, costruita appositamente per poter sfruttare la sorgente.
in contrada Caranna, a circa 3 km dal centro abitato, sorge invece l’Acquapark Val d’Agri, un complesso apprezzato e conosciuto da molti decenni, che si apre su una superficie di circa 25.000mq distinta tra area balneazione, area sport, area verde adibita a parco giochi per bambini e area food & relax, in una suggestiva cornice boschiva. Riserva così a grandi e piccini un’attenzione speciale, con attrazioni acquatiche che regalano forti emozioni e divertimento oppure una pura sensazione di benessere. L’Acqua Park Val d’Agri è aperto nei mesi estivi e rappresenta, da sempre, un punto di riferimento per i lucani e non solo: ogni anno, infatti, la struttura vanta diverse migliaia di presenze!
Per gli amanti dello sport troviamo poi in contrada Castiglione, non lontano dall’Acquapark, lo Stadio A. Terzella, teatro storico delle imprese sportive delle società di calcio Tramutolesi, che ora sta completando la sua fase di restyling. Il campo sportivo potrà contare su un nuovo manto in erba sintetica di ultima generazione e su una pista di atletica a quattro corsie. Grazie a questi interventi, la struttura è già riconosciuta tra le migliori della provincia!
Come abbiamo visto già negli altri “speciali”, sappiamo bene che ogni paese può vantare una tradizione gastronomica da far venire l’acquolina in bocca al solo pensiero ma, soprattutto, ognuno ha un prodotto principe che lo caratterizza: per Tramutola è senz’altro la Castagna Munnaredda, che nell’ultimo week-end di ottobre si rende protagonista della sagra dedicata, arrivata ormai alla XIIIesima edizione. L’evento mira ad esaltare il gusto ed il sapore della castagna grazie alle tante ricette elaborate nel percorso, ma anche a rendere il paese punto di riferimento culturale oltre che culinario, in un perfetto connubio fra storia, gastronomia e tradizione. Sicuramente non si può perdere l’occasione per degustare queste chicche gastronomiche, ma anche per partecipare alle passeggiate ed escursioni nei castagneti organizzate dalla Pro Loco.
Fonte immagini: Comune di Tramutola e Pro Loco Tramutola
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